La Aper Bikes KOMPace è una Enduro greca che sta suscitando un interesse molto forte grazie a tante soluzioni estremamente particolari e alle scelte coraggiose! In questo articolo scoprirete tutti i segreti del nuovo Re della Montagna, la Aper Bikes KOMPace.
APER BIKES, CHI SONO?
Aper Bikes è una piccola StartUp con sede a Patras in Grecia fondata dagli ingegneri Giorgos e Nikos allo scopo di sviluppare un nuovo modo di concepire la sospensione.
L’idea dello schema sospensivo Rising Pivot, infatti, nasce durante il periodo universitario di Nikos il quale lo ideò per la sua Tesi di Laurea.
In seguito, dopo varie esperienze nella Bike Industry, sono riusciti a progettare i primi prototipi.
Fin da subito, Nikos e Giorgos hanno notato l’efficacia del concept di base e, dato che Patras è alle pendici del monte Erminanto dove Ercole sconfisse il cinghiale nella sua quarta fatica, decisero di chiamare la loro piccola azienda Aper (Aper in latino significa cinghiale, per l’appunto).
APER BIKE KOMPace UNA ENDURO VERAMENTE FUORI DA OGNI CANONE!
La prima MTB sviluppata da Aper Bikes è la KOMPace. Una enduro estremamente votata alle competizioni che presenta soluzioni costruttive estremamente particolari.
LE OSSA DELLA BESTIA
Il telaio è interamente realizzato in ERGAL 7075 T6 ricavato dal pieno con una tecnica molto particolare: vengono realizzati al CNC due semi-gusci e i traversini di rinforzo.
In seguito le componenti vengono imbullonate tra loro e “saldate a freddo” con una colla epossidica che ne garantisce la perfetta sigillatura.
Il risultato è un telaio praticamente monolitico di incredibile rigidità e di grande cura costruttiva.
Ovviamente, grazie al fatto che è in ERGAL 7075, può essere anodizzato a piacimento restituendo un Look estremamente unico.
RISING PIVOT TECHNOLOGY: UN NUOVO MODO DI CONCEPIRE LA SOSPENSIONE
RISING PIVOT
La scelta costruttiva più innovativa di tutte però è il Rising Pivot.
Per parlare del Rising Pivot prima dobbiamo fare un piccolo ripasso di fisica classica del buon vecchio Isaac Newton:
Infatti tutti noi sappiamo che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria
Ciò implica che quando la ruota impatta contro un ostacolo, questa assorbe l’impatto e l’energia cinetica viene dispersa su tre vettori: due di questi vettori sono in direzioni diverse rispetto alla nostra portando così a un rallentamento del mezzo.
Per ovviare a ciò, Nikos nella sua tesi di Laurea ha ipotizzato uno schema sospensivo che segua il terreno andando principalmente ad evitare la dispersione di quella parte di energia cinetica e aumentando il roll-over.
Per tale motivo, lo schema sospensivo vede l’ammortizzatore e il fulcro del carro montati su un carrello.
Ciò implica che quando l’ammortizzatore si comprime, il fulcro tende ad alzarsi e a muoversi seguendo perfettamente la corsa dell’ammortizzatore.
Inoltre, essendo il carrello angolato intorno ai 38°, tutto il carro tende ad arretrare mano a mano che l’ammortizzatore si comprime e l’axle path risultante è praticamente una linea semicurva in diagonale, molto più “aperta” rispetto a un axle path tradizionale.
Portando ad avere un aumento della battuta catena di ben 45mm su tutta l’escursione, ciò però non implica un pedal kickback accentuato grazie alla scelta di posizionare una puleggia aggiuntiva che permette alla sospensione di svincolarsi quasi totalmente dalla trasmissione.
Nel caso della KOMPace l’escursione posteriore è di 160mm
credits Aper Bikes
credits Aper Bikes
I NUMERI DEL RISING PIVOT E… ROBE DA NERD
Partiamo da un presupposto: per capire i valori di Anti Rise e Anti Squat della Aper Bike KOMPace non ci si può assolutamente fidare dei vari programmi di calcolo geometrico.
Infatti, visto il leveraggio estremamente particolare e il movimento del carro l’unico modo per avere un’idea dei valori di Anti Rise e Anti Squat è attraverso una equazione e non è possibile realizzare una rappresentazione geometrica di tali valori.
Per tale motivo abbiamo chiesto a Giorgos e Nikos se ci potevano fornire dei diagrammi per rappresentare l’andamento dei valori di Anti Rise e Anti Squat durante la compressione delle sospensioni.
credits Aper Bikes
credits Aper Bikes
Lo schema sospensivo Rising Pivot presenta un comportamento estremamente particolare.
Infatti il valore di Anti Rise rimane pressoché costante, di poco al di sotto del 120% su tutti i 160mm di escursione.
Mentre il valore di Anti Squat aumenta mano a mano che la ruota posteriore si alza partendo da un valore di poco inferiore all’80% fino a un valore prossimo al 120% negli ultimi millimetri.
Il Leverage ratio invece è lineare con un valore di 2.66.
Ciò implica che la Aper KOMPace è consigliabile utilizzarla con mono ammortizzatori ad aria e nel caso si voglia installare un ammortizzatore a molla conviene optare per molle progressive.
Queste caratteristiche restituiscono una MTB che tende a “sedersi” leggermente in frenata mentre quando si spinge sui pedali l’efficienza aumenta mano a mano che la sospensione si comprime.
Poiché lo schema sospensivo ha un leverage ratio estremamente lineare, Nikos ci ha caldamente consigliato di utilizzare un SAG inferiore rispetto al normale 28-32% applicato sulle MTB da Enduro/Dh.
Infatti questo telaio è ottimizzato per essere utilizzato con un SAG compreso tra il 20 e il 25% della escursione dell’ammortizzatore.
APER KOMPace: GEOMETRIE, ALLESTIMENTO E TAGLIE
Anche sotto l’aspetto delle geometrie la Aper KOMPace è una MTB estremamente diversa rispetto al mercato.
È ottimizzata per forcelle con escursione compresa tra i 160 e i 170mm di escursione, cioè con un Axle To Crown compreso tra 570 e 585mm a seconda della marca e del modello.
Inoltre le geometrie sono radicali con reach lunghi, stack contenuti, angolo sterzo che oscilla tra i 65° e i 63° mentre l’angolo tubo sella effettivo tra i 77° e un verticalissimo 79° a seconda della configurazione e della posizione del FlipChip.
I foderi carro inferiori oscillano con una lunghezza compresa tra i 426 e i 430mm a seconda della posizione del FlipChip.
La tabella taglie non vede le tradizionali S-M-L ma S1, S2 ed S3 di chiara ispirazione a Specialized e comprendendo un range di altezza che va dai 160cm fino ai 200cm.
L’ALLESTIMENTO IN PROVA
La KOMPace che gentilmente Giorgios e Nikos ci hanno lasciato in prova vede:
- Forcella Formula Selva S
- Ammortizzatore Formula Nebbia
- Freni Formula CURA4
- Trasmissione completa Shimano XT
- Cockpit RaceFace (manubrio TurbineR da 760mm, stem TurbineR da 50mm, manopole Raceface)
- Telescopico Fox Transfer KASHIMA
- Ruote DTSwiss EX1700
- Copertoni Maxxis Assegai 29×2.5 DD Casing 3C MaxGrip, Minion DHR II 29×2.4WT DH Casing C3 MaxGrip
- Inserti Anaconda Barbieri 29
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APER BIKES KOMPace COME SI COMPORTA?
La primissima sensazione in sella alla Aper Bike KOMPace è di non avere una enduro con un reach così importante, anzi, il feeling è di controllo assoluto della ruota anteriore.
LA SALITA
Bisogna dirlo, la KOMPace non nasce come scalatrice. I 4kg del massiccio telaio in Ergal 7075 e le coperture decisamente orientate verso il “gravity” sicuramente non aiutano.
Come tutte le MTB con puleggia aggiuntiva e tendicatena inferiore la scorrevolezza della trasmissione risulta lievemente ridotta.
Ciò nonostante il feeling della MTB è estremamente buono con il telaio estremamente rigido che permette di scaricare tutta la potenza a terra.
Il Pedal Bobbing è presente ma paradossalmente è avvertibile soltanto quando si pedala perfettamente sul piano o in leggera discesa su un fondo perfettamente liscio. Ciò è dovuto principalmente al fatto che il valore di Anti-Squat aumenta all’aumentare della corsa utilizzata e, stando in piano, il SAG del 20% fa risultare questo valore di poco al di sotto del 100%.
In ogni caso qualsiasi ammortizzatore con piattaforma inerziale riesce ad eliminare tutti i movimenti non necessari permettendo di scaricare al meglio tutta la spinta.
Paradossalmente, però, si è preferito pedalare quasi sempre con l’ammortizzatore in posizione OPEN perché il telaio estremamente rigido poteva risultare persino scomodo.
Quando invece le salite si fanno più ripide e impervie la Aper KOMPace riesce comunque ad adempiere al suo dovere.
La combinazione della rigidità del telaio, unita al tubo sella verticale e ad un Front to Center abbondante garantiscono un anteriore sempre incollato al suolo seppur la manovrabilità nelle curve più strette non è sicuramente delle migliori.
LA DISCESA
Dove la Aper Bikes KOMPace domina è sicuramente la discesa. Qui il soprannome King of The Mountain è sicuramente azzeccato.
L’impostazione Long Slack Low unita alla sospensione Rising Pivot garantisce un autentico “tappeto magico” che digerisce praticamente ogni asperità.
Il grado di confidenza che ne deriva permette di affrontare sezioni tecniche da DH con estrema semplicità.
Nonostante un Reach e un Front to Center importanti la posizione di guida resta sempre abbastanza centrale.
In entrata di curva comunque l’anteriore è estremamente preciso e facile da direzionare mentre in percorrenza e in uscita conviene “pompare” il più possibile per sfruttare l’estrema rigidità del telaio.
Ciò nonostante anche su fondo viscido la ruota posteriore riesce a garantire tutto il grip necessario a riprova della ripartizione dei pesi ben pensata e di uno schema sospensivo estremamente sensibile.
IL KING OF THE MOUNTAIN SA VOLARE?
Quando si parla di salti la Aper KOMPace sulla carta non è una enduro propriamente adatta: un cinematismo estremamente lineare e un axle path obliquo la rendono più adatta ad assorbire i salti e gli impatti. Ciò nonostante è una enduro estremamente equilibrata in aria.
L’unica accortezza da avere è ricercare una certa progressività nell’ammortizzatore per poter sfruttare al meglio i 160mm di escursione.
APPROFONDIAMO: LE COMPONENTI
Passando brevemente alle componenti perché questa Aper Bikes KOMPace ha un equipaggiamento estremamente particolare.
I FRENI
I freni Formula CURA4 con dischi da 203mm sono una assoluta garanzia. Questo impianto frenante è da anni un vero punto di riferimento per chi cerca un prodotto diverso dal buon rapporto qualità prezzo.
Il feeling delle leve regolabili sia in punto di contatto che in distanza senza attrezzi è estremamente valido.
Rispetto ad altri impianti frenanti di concorrenza e nonostante le migliorie chiede ancora di entrare in temperatura per garantire il massimo della potenza frenante. Formula però ha risolto il fastidioso problema della leva a vuoto alle prime pompate che attanagliava la linea CURA dal suo esordio nel 2018.
SOSPENSIONI ITALIANE, UNA GARANZIA!
Il comparto sospensioni affidato a FORMULA si è rivelato una bella sorpresa. Formula da diversi anni sviluppa forcelle con un rapporto qualità/prezzo estremamente interessante.
Nonostante la Formula Selva S sia con steli da 35mm è riuscita a garantire un ottimo feeling all’anteriore.
Rispetto ad altre forcelle che ricercano il massimo della rigidità, la Formula Selva S è ottimizzata per sfruttare l’elasticità dei foderi e degli steli in modo da assorbire gli urti utilizzando in parte lo stesso concetto intorno al quale il telaio della KOMPace è stato sviluppato.
La chicca però della KOMPace in prova però è l’ammortizzatore Formula NEBBIA.
Questo ammortizzatore inedito è stato presentato da pochissimo dal marchio Toscano ed è il loro primo ammortizzatore ad aria.
Il Formula Nebbia incorpora all’interno tutta l’esperienza di Formula in ambito sospensioni e presenta sia la tecnologia CTS che la possibilità di installare i NEOPOS esattamente come nella forcella.
Purtroppo durante le prove e durante tutto il test non abbiamo avuto modo di provare varie combinazioni di CTS e NEOPOS e ci siamo dovuti affidare a ciò che era già installato sulla KOMPace.
Il setup con cui abbiamo girato vedeva all’anteriore un CTS GOLD e 2 NEPOS, mentre al posteriore un CTS GREEN e nessun NEOPOS.
Per le particolari caratteristiche della KOMPace avremmo voluto provare all’interno del Formula NEBBIA varie configurazioni di NEOPOS mentre il CTS Green che è quello che garantisce il miglior compromesso tra sostegno e progressività dell’ammortizzatore era una scelta quasi obbligata.
Anche all’anteriore avremmo voluto provare più configurazioni: il CTS GOLD è pensato per garantire un comportamento estremamente lineare della sospensione e per lo stile di guida, il peso, avremmo preferito un setup più sostenuto.
ALTRE COMPONENTI IN RAPIDITA
Nonostante il reach importante lo stem da 50mm non è stato particolarmente scomodo anche se personalmente consigliamo di utilizzare stem corti da 35-40mm.
Per quanto riguarda il resto delle componenti è inutile dilungarsi: la trasmissione Shimano XT, le ruote DT-SWISS EX1700 e le coperture Maxxis sono componenti apprezzate da tantissime persone da diversi anni.
CUSTOMIZZAZIONE E ALTRE CARATTERISTICHE INTERESSANTI
Come accennato in precedenza, il telaio in ERGAL può essere anodizzato in diverse colorazioni e, volendo, è possibile chiedere di anodizzare differentemente le varie parti del telaio come ad esempio i due semi-gusci e il carro.
Inoltre i passaggi integrati sono ben congegnati e c’è ampio spazio per una borraccia all’interno del triangolo principale.
Il telaio presenta una battuta del carro da 148mm compatibile con lo Standard Boost ma il movimento centrale BSA è da 68mm. La linea catena è comunque da 55mm. Questa scelta è stata fatta per garantire al cliente che acquista il solo telaio e ha un bash-guard in garage di essere libero di installarlo, anche se è di quelle che si installano tra le calotte e il telaio.
Inoltre il forcellino è uno SRAM UDH il che rende possibile reperire questo ricambio facilmente in tutto il mondo e il telaio compatibile con le trasmissioni Sram T-TYPE.
Altra caratteristica interessante sul versante manutenzione è la lubrificazione del carrello mediante un ugello di ingrassaggio che ricorda quello dei movimenti centrali e dei mozzi delle biciclette dei primi ‘900. Basta attrezzarsi di grasso litio per cuscinetti e ricordarsi ogni 10-15 utilizzi di iniettare un po’ di grasso. Il telaio viene fornito con una pratica pistola ingrassatrice.
Nonostante la costruzione particolare comunque è una enduro che tiene bene anche il fango e offre ampio spazio tra i foderi carro. Infatti possono essere installati pneumatici molto generosi fino al 29×2.5 pollici. Il telaio è compatibile con ammortizzatori Trunion da 205×60 e c’è spazio a sufficienza per installare qualsiasi sospensione.
ANCHE IL RE HA I SUOI DIFETTI
Le uniche piccole caratteristiche migliorabili di questa APER BIKES KOMPace sono l’accessibilità del FlipChip posto sul piedino inferiore dell’ammortizzatore.
Inoltre il foro per la guaina freno posteriore leggermente sacrificato che porta il tubo freno a fare una piega decisamente al limite nel caso in cui si installi un distanziale per disco da 203mm.
Vista la grande agilità produttiva offerta dalla realizzazione al CNC del telaio e il grande lavoro artigianale fatto da Giorgos e Nikos, è facile supporre che questi aspetti vengano corretti in pochissimo tempo.
PER CHI É LA APER BIKES KOMPACE?
La Aper KOMPace è una enduro pensata sicuramente per chi vuole una MTB perfetta per le competizioni, estremamente veloce e precisa nella guida.
La possibilità di personalizzare la colorazione la rendono una MTB molto personale.
Per la versione che gentilmente abbiamo avuto in prova il prezzo è di 7665€!
Mentre per il solo telaio anodizzato nero il prezzo è di 3969€
