INTERVISTA A CICLI LEONARDO

In questa intervista andremo a conoscere Leonardo Lunardi della Ciclofficina Cicli Leonardo in Via Baldassarre Longhena 2E, Verona.
Ciclofficina di riparazione di biciclette abbastanza famosa nel Veronese e in Italia soprattutto per i restauri di bici d’epoca.

Cicli Leonardo bicicletta epoca
Leonardo Lunardi in compagnia di un suo restauro totale

Leonardo Lunardi è un meccanico specializzato in riparazioni che ha bisogno di poche presentazioni nel Veronese. Da oltre 30 anni ripara con estrema efficienza e rapidità qualsiasi bicicletta (e non solo) gli venga affidata. 
Quello che però lo contraddistingue maggiormente da altre officine di riparazione è la sua esperienza nei restauri di biciclette.

Come hai iniziato a lavorare?

“A 15 anni ho iniziato a lavorare come magazziniere e mulettista in un’azienda di casseforti.
Avevo già la passione per le biciclette fin da quando ero piccolo ma non l’avevo mai coltivata fino a quell’età.
Dopo il Servizio di leva obbligatoria, ho cambiato mestiere e sono passato alla ristorazione.
In questo periodo mi ero costruito una sorta di piccola officina domestica nello scantinato di casa in cui mi divertivo a fare accrocchi e piccole riparazioni.
Avendo necessità di ricambi frequentavo abitualmente il negozio di Manfrin (ora Olivieri Biciclette n.d.).
Un giorno del 1989 Roberto, il titolare, mi chiese quale lavoro facessi e mi ha offerto di andare in officina da lui 2 ore a tempo perso. 
In quel momento capii che il lavoro non deve essere per forza un sacrificio ma un qualcosa che ti gratifica, ti appassiona e ti piace.
Da Manfrin ho fatto 8 anni in cui ho visto di tutto, da biciclette d’epoca alle prime MTB in commercio passando per ogni genere di City e Cargo.
Dopo questo periodo, a causa di una forte crisi Manfrin fu costretto a lasciarmi a casa.
Così presi la palla al balzo per
aprirmi la mia officina (Cicli Leonardo) in cui mi dedico non solo alla riparazione di biciclette di vario genere, ma anche ai restauri di biciclette d’epoca.

Regolazione Movimento centrale Italiano Cicli Camera 1972
Perfino una vecchia Camera arrugginita degli anni ’70 può avere una seconda vita come bicicletta da città con le giuste cure

 

 

La ciclomeccanica è sicuramente appassionante, però è difficile trovare officine che trattino biciclette d’epoca. Da dove nasce la passione per il restauro?

“Con il mio primo restauro (una Bianchi Selvino del 1953) ho scoperto i mercatini e ho iniziato ad apprezzare sempre di più il fatto di poter riportare in vita mezzi abbandonati. Mezzi che possono raccontare una storia o regalare emozioni.
Comunque in questo ambiente non si riesce a dire “ho imparato tutto”, perché di biciclette ne esistono centinaia e spesso con soluzioni particolari.”

Bianchi Selvino 1953 Cicli Leonardo primo restauro
Bianchi Selvino 1953, il primo restauro di Leonardo Lunardi.
 

Se al giorno d’oggi recuperare ricambi per biciclette uscite pochi anni fa è difficile, non oso immaginare per mezzi con oltre con 30 o addirittura 100 anni di storia. Come fai?

“La difficoltà nel reperire ricambi dipende dalla rarità del mezzo. Più una bicicletta è rara e più è difficile trovarli. Bisogna girare molti mercatini. Inoltre bisogna avere un discreto magazzino perché se un pezzo è introvabile bisogna avere un’alternativa.
Tanti pezzi li ho recuperati da biciclette buttate o abbandonate nelle cantine.”

Guarniture epoca
Ruota Libera Regina e Loghi Bianchi Epoca. Intervista Cicli Leonardo

Alcuni dei ricambi “comuni” che tiene sempre a portata in officina.

Quindi è un lavoro molto complicato e che richiede molta pazienza.
Come funziona il mercato del restauro?

“Il mercato del restauro è una nicchia, e possiamo dire che non è nemmeno un vero mercato.
Spesso le bici che restauro sono mezzi dal forte legame affettivo. Legame che non si traduce in un effettivo valore economico. Sono ricordi di parenti e familiari a cui una persona è affezionata e per cui è disposta a spendere qualcosina per tenerli “vivi”.
Il collezionista vero, invece, è quasi maniacale nella ricerca dei pezzi.
Di frequente
 è lui stesso a restaurare la bici e viene da me solo per vedere se ho i ricambi che posso interessargli.
I costi per un restauro possono variare molto, dipende se si fa qualcosa di totale o conservativo.”

Intervista Cicli Leonardo Leonardo Lunardi saldatura

Visto che siamo in tema di restauri e lo hai menzionato, quali sono i passaggi fondamentali e quali sono le differenze tra restauro conservativo e restauro totale?

Per prima cosa si valuta se valga la pena fare un restauro conservativo o fare un qualcosa di più radicale.
Nel restauro conservativo si cerca di preservare il telaio cosi com’è, senza riverniciare o ri-cromare i dettagli. Si cerca dunque di preservare tutta l’originalità del mezzo.
Invece in un restauro totale bisogna non solo riverniciare e rifare le cromature, ma anche rifare le grafiche e magari trovare i componenti irrecuperabili in condizioni pari al nuovo. In questo modo si arriva alla fine del progetto con una bicicletta che letteralmente è come se fosse nuova.
Nei primi anni del ‘900 c’erano molte officine che costruivano telai artigianali saldando e producendo in maniera completamente autonoma tutti i componenti. Quindi a volte capita che ci si ritrova a lavorare su dei mezzi antichi di cui non si riesce a rintracciare l’origine ma con una qualità costruttiva veramente alta.
Ad esempio
le verniciature in alcuni casi sono quasi impossibili da replicare perché le sostanze chimiche che si usavano in quel periodo al giorno d’oggi o non si usano più o sono vietate.”

Componenti bicicletta Cromati
Alcuni pezzi per un restauro appena tornati dalla cromatura
 

Quale è stata una delle biciclette più rare su cui hai lavorato?

“Una Taurus Verde con il parafango posteriore bianco del 1920.
Era una bicicletta molto particolare perché aveva i freni a bacchetta con le bacchette completamente integrate nel telaio e lo sterzo che poteva ruotare liberamente di 360°.”

 

Biciclette Epoca Intervista Cicli Leonardo
Alcune biciclette Epoca.

 

Avendo maturato un bagaglio culturale molto vasto e con oltre 30 anni di esperienza, secondo te quali sono stati i cambiamenti più importanti nel ciclismo?

“Il cambiamento più importante, la vera rivoluzione per così dire, è stata la MTB a fine anni ’80.
Biciclette che permettevano di fare salite impensabili fino a quel momento per tante persone e hanno offerto la possibilità a tanta gente di avventurarsi su boschi e sentieri.
La MTB ha anche portato allo sviluppo dei freni a disco idraulici per biciclette e delle sospensioni.
Cose che adesso consideriamo normali ma che non sono esistite prima dell’arrivo di questo segmento.

Poi negli ultimi anni le E-Bike e l’elettronica in generale hanno portato a un’altra piccola rivoluzione.
Ma per me sono un po’ una stortura. Non sono più biciclette ma dei “motorini” a batteria che assomigliano a una bicicletta (Leonardo ha una E-MTB Olympia E1 Carbon 2018 n.d.).

Biciclette Epoca bimbo Intervista Cicli Leonardo Leonardo Lunardi
Biciclette Epoca Bimbo.

Da quando è nata oltre 100 anni fa, la bicicletta  è sempre rimasta quella e non è che si possa cambiare più di tanto.
L’evoluzione ha portato a sostituire i materiali, sviluppare componenti sempre più confortevoli e funzionali (come il cambio e i freni).
Una volta una bicicletta doveva durare tutta la vita, motivo per cui si sceglievano materiali estremamente duraturi e affidabili. Ora invece si cerca maggior comfort e maggiore prestazione. Quindi si usano materiali più leggeri e più performanti ma che hanno una vita utile molto inferiore.
E poi è cambiato anche il mercato: adesso una bicicletta la si trova anche a cifre ridicole mentre un tempo una bici era un anno di stipendio.”

Se andiamo a vedere gli indicatori economici e le riviste dicono che le bici sono aumentate di prezzo negli ultimi anni.
Infatti una bicicletta di media/alta gamma non costa meno di 6000 euro, che sia da strada o MTB, è una cifra importante per un mezzo da “svago”.
E’ perfino difficile trovare City Bike di buona fattura al di sotto dei 1000 euro!
Perchè allora ritieni che le biciclette in generale costino meno?

“Sì, i prezzi delle biciclette negli ultimi 5 anni sono aumentati.
Ma se prendiamo una bicicletta di qualità, negli anni ’50-’60 costava come un anno di stipendio ed era come una macchina per le famiglie. La gente all’epoca comprava le biciclette come mezzo di trasporto.
Ora, volendo, con 2000 euro porti a casa biciclette con cui, se hai la gamba e la tecnica, fai tutto. Se la guardiamo in termini di potere di acquisto c’è una bella differenza tra un anno di stipendio e 2 mesi di stipendio.

Addirittura se una persona cerca un mezzo di trasporto cittadino con una bicicletta da supermercato messa apposto come si deve a livello meccanico ha tutto quello che gli serve per spostarsi.

Bici a 2 piani Cicli Leonardo Intervista
Bici a due piani realizzata da Cicli Leonardo
 

Però nei listini di tutti i Brand le City Bike e le Cargo elettrificate e non, sono comunque mezzi abbastanza costosi, nonostante la loro semplicità e il loro scopo.

“Si è vero che la bicicletta rispetto a qualche anno fa è più cara. Ma rimane comunque un mezzo più economico rispetto a una macchina.
Qui andiamo sul discorso ecologico di usare le bici come trasporto cittadino.
Un po’ come era 60-70 anni fa che c’era
la bicicletta del panettiere, da postino o addirittura i traslocatori in bicicletta.
Venivano chiamate “biciclette furgoncino”, ed erano dei veri e propri furgoncini, anzi costavano il corrispettivo attuale di un furgoncino. A livello costruttivo i soli portapacchi erano delle opere d’arte di ferro destinati a durare decenni nonostante l’uso gravoso a differenza dei mezzi attuali (auto o bici, cargo e non) che durano qualche anno e poi sono da buttare.
Per me il vero problema che ostacola una svolta più ambientalista verso la bicicletta “qui da noi” sono i furti (e le strade n.d.). Un fenomeno che scoraggia molto chi vuole iniziare a spostarsi in questa maniera e che porta ad acquistare biciclette sempre più economiche e di conseguenza di scarsa qualità.
In nord Europa
invece è la norma spostarsi con le biciclette e usare le cargo per trasportare merci. Per esempio in Olanda il mercato delle bici cittadine è molto florido. 
Immaginatevi una città come Verona in cui si muovono tutti in bicicletta: 
meno inquinamento, meno rumore, meno difficoltà a parcheggiare. Chi abita in città e si sposta in città ci impiegherebbe molto meno ad andare a lavoro o a portare i figli a scuola.”
 

Chi incontra Leonardo Lunardi riconosce la forte passione e dedizione per questo lavoro artigianale,
un lavoro che porta tanta gente (cittadini Veronesi e non) in questa officina di un vicoletto della periferia di Verona.
L’arte di arrangiarsi, trovare anche soluzioni “creative” a problemi complessi è una dote rara ad appannaggio solo di persone dalla forte inventiva e dalla grande esperienza come Leonardo.
Quindi se vi serve una riparazione “al volo” (come ad esempio una camera d’aria o un cavo del cambio) o volete riportare a nuova vita quella vecchia bicicletta che tenete in cantina, la sua è sicuramente l’officina giusta.

Se volete maggiori informazioni riguardo al lavoro di Cicli Leonardo vi rimando al suo sito. https://ciclileonardo.com/

 

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