GUIDA PER LA SCELTA DEI PEDALI

 In questa guida vi spiegheremo quali caratteristiche contraddistinguono i diversi pedali da MTB, concentrandoci su alcuni aspetti oggettivi piuttosto che il brand e il costo. Analizzando come sono fatti e a quale uso si addicono sarete in grado di fare la scelta migliore.

Guida scelta pedali 

quali sono le caratteristiche di un buon pedale?

Per rispondere bisogna innanzitutto capire com’è fatto un pedale. Potremmo definire il pedale come “quella superficie su cui poggiamo il nostro piede, e che ruota liberamente su un asse per mezzo di un perno”. 

Pedale troppo semplice
Questo pedale è forse un po’ troppo semplice ma il concetto di base è proprio questo.

 Le componenti che compongono il pedale, di norma, sono: 

  • Corpo del pedale (se Clipless sarà composto dal sistema di attacco, se FLAT sarà piatto con dei PIN e spesso è in alluminio-acciaio o nylon)
  • Perno (acciaio CrMo o lega di Titanio)
  • Cuscinetti (a sfere libere o cuscinetti sigillati)
  • Boccole (spesso difficili da rimuovere o su alcuni modelli di bassa qualità non presenti)
CrankBrothers Mallet

CrankBrothers Mallet E smontato.
 

Le caratteristiche dipenderanno dalla qualità dei materiali e da come è stato progettato.
In linea di massima possiamo dire che un buon pedale deve essere affidabile, duraturo, avere una buona ergonomia (ritenzione e facilità di sgancio in caso sistemi Clipless e buona superficie di appoggio con grip in caso di Flat).

Il peso in tutto ciò interessa principalmente le discipline come l’XC e il Marathon e molto spesso è correlato più alla scelta dei materiali che all’effettivo design.
Infatti un pedale con un perno in titanio può pesare fino al 40% in meno di uno col perno in acciaio. Tenete presente però che il titanio sopporta molto meno l’usura (motivo per cui sui pedali con perno in lega di titanio bisogna prestare molta attenzione allo stato dei cuscinetti).

Eleven Clipless XC
Pedali  Eleven Clipless da XC/Marathon del 2006. E’ ancora perfettamente funzionante nonostante gli anni e l’evidente usura.


Per quanto riguarda l’usura del perno e dei cuscinetti, ovviamente la qualità dei materiali in primis, ma anche una manutenzione periodica, giocano un ruolo fondamentale. 
Intendiamoci, attualmente abbiamo molti brand che producono componenti estremamente interessanti, ma sinceramente io di pedali “top” che durano e girano come alcuni pedali di 100 anni fa ne ho visti gran pochi.

Shimano EXAGE Trail
Shimano EXAGE Trail è un pedale con 30 anni di storia.

Infatti mi è capitato di spendere bei soldi per pedali con cui ho fatto una stagione (mentre altri, ben più vecchi e maltrattati funzionano ancora perfettamente).

HT X1
HT X1 è un ottimo esempio di pedale "TOP" durato una sola stagione

I PEDALI CLIPLESS

Spostando l’attenzione ai pedali clipless, secondo la mia opinione, i design attualmente più diffusi (shimano, crankbrothers, HT components e Time per citarne alcuni) hanno tutti pregi e difetti che possono portare l’utente a scegliere una soluzione piuttosto di un’altra.
Ad esempio, il sistema proprietario di Crankbrothers rende facile l’aggancio in ogni direzione grazie al fatto che le molle possono ruotare liberamente sul loro asse.
Quindi si hanno ben 4 superfici a cui agganciarsi. Inoltre offrono pochi appigli per il fango permettendovi di avere il pedale sempre funzionante anche nelle condizioni più avverse.
Di contro però non si può regolare la forza di aggancio/sgancio (che per alcuni può essere un difetto).

Shimano con il sistema SPD (ma anche HT Components) invece offre la possibilità di regolare la forza, ma a causa del design differente soffre più facilmente gli effetti del fango sull’aggancio. Il fango argilloso può giocare gran brutti scherzi e per agganciarsi bisogna far scivolare il piede in una direzione specifica.

Dettaglio sistema clipless
Da notare la vite esagonale per precaricare la molla.

Nella scelta inoltre è importante tenere in considerazione il Fattore Q (Q-Factor), una quota che descrive di quanto il centro del punto di appoggio dista dal fulcro.
Questo parametro è importante anche nella scelta della guarnitura sia per un discorso di biomeccanica (cioè quanto teniamo larghe le gambe), sia di ingombro laterale e uso della bici.
Un pedale da XC tende ad avere un ingombro laterale minore rispetto a un pedale da DH, ma potrebbe avere comunque un Fattore Q maggiore. Mi riservo però di parlare più approfonditamente del Fattore Q in altri articoli.

Tre esempi di sistemi Clipless.

I pedali Clipless chiedono ovviamente scarpe apposite (ne abbiamo parlato di scarpe in questo articolo) e, specialmente nel caso dei pedali da Cross Country, la superficie di appoggio su cui applicheremo la spinta sarà la suola. Motivo per cui le scarpe Clipless presentano una suola più rigida delle loro corrispettive Flat.
Ovviamente per questa tipologia di pedale bisogna avvitare sotto la suola della scarpa delle tacchette (clips).
Le “clips” normalmente hanno un angolo di sgancio compreso tra i 10° e i 15° (cioè per sganciarsi bisogna ruotare la gamba all’esterno o all’interno di 10-15°) e possono lasciare il piede libero di ruotare in un range tra i 2° e gli 8°.
Questa libertà di rotazione è chiamata “Float” ed è molto utile per quei movimenti sulla bici tipici di quando si fanno curve strette e con angoli di piega importanti.
Normalmente questo accessorio è in acciaio, ma Crankbrothers preferisce per il suo sistema utilizzare tacchette in ottone (materiale più morbido e che si usura più facilmente, scelta obbligata per preservare il sistema di attacco) e l’unico modo per regolare la facilità di sgancio è quello di acquistarne un paio specifiche. Per maggiori informazioni vi rimando al loro sito.
Altri brand come Shimano invece offrono solo 2 tipologie di Clips, la SM-SH51 con sgancio unidirezionale e la SM-SH56 con sgancio multidirezionale.
Mentre HT components ne ha addirittura 4 (consigliate per disciplina, vi rimando al loro sito per ulteriori dettagli).
La manutenzione del sistema di ritenzione molto spesso chiede solo un po’ di pulizia e lubrificazione senza molti altri interventi.

I PEDALI FLAT

I pedali flat invece, sono estremamente più semplici: una pianta piatta su cui appoggiare il piede.
In realtà questa tipologia, molto comune per chi fa All-mountain e Downhill, può presentare non poche complicazioni dovute ai pin.

Pin Pedali Flat
Vari esempi di PIN nei pedali FLAT

Infatti queste vitine (o grani) detti “pin” con l’uso e gli impatti accidentali tendono a consumarsi. Inoltre il loro numero e le loro dimensioni influenzano il grip. Più sono piccoli e poco numerosi, minore sarà il grip sul pedale.
Addirittura alcune case produttrici (come Spank, CrankBrothers e Shimano) vendono i pedali Flat in due taglie per ottimizzare la superficie di appoggio a seconda della propria taglia di scarpe.

Come forma del pedale è preferibile che abbia una superficie piana o per lo meno concava.
Questo perchè permette di alloggiare meglio la pianta del piede sul pedale garantendo miglior presa sui pin sia nella porzione anteriore che nella porzione posteriore della suola.
Alcuni produttori però preferiscono tenere lo spessore del pedale al minimo indispensabile sia per un discorso estetico che per un discorso di eventuale “luce a terra”. Il risultato molto spesso è però un pedale con un profilo convesso.

Spank Spoon 100
Spank Spoon 100 da notare la forma concava
Rockbros Nyon Flat Pedal
Rockbros Nyon Flat Pedal da notare la forma abbastanza piatta.

Riguardo alla tipologia di materiale del corpo invece devo dire che i pedali in nylon hanno un costo contenuto e una vita utile relativamente lunga. Non durano quanto un pedale con corpo in alluminio, possono prendere gioco sul perno con più facilità, ma non mi sento di sconsigliarli a chi cerca un pedale economico che sopporta bene un uso intermedio (quel Trail Ride/All Mountain senza grossi salti per intenderci).
Inoltre, essendo in plastica colorata, tengono meglio l’effetto “pugno di colore” anche dopo diversi maltrattamenti.

E I PEDALI “DOUBLESIDE”?

 

Esistono anche pedali a “doppia faccia”, che combinano un lato flat e uno clipless.
Tutti i produttori ne possiedono almeno una linea e hanno anche ottime vendite.
Sinceramente, dopo averne provati parecchi, a mio parere si ha il peggio di entrambe le soluzioni:
Se abbiamo la scarpa Clipless ci ritroveremo molto spesso a battagliare col pedale dal lato “flat” con una placchetta in metallo sotto la scarpa sopra a una superficie metallica liscia (quindi poco grip).
Se invece abbiamo una scarpa Flat la situazione è un po’ meno tragica ma avremo un 50% di probabilità di trovarci ad appoggiare il piede  sulla parte “sbagliata” del pedale con ovvie conseguenze per comfort e funzionalità. 
Quindi mi sento di sconsigliarli a prescindere. Piuttosto è meglio investire su un pedale clipless “discreto” e su un pedale in nylon flat, sostituendoli all’occorrenza.

Pedali MTB Doubleside economici.

In conclusione ci tengo a sconsigliare VIVAMENTE qualsiasi pedale “MTB” flat in plastica (spesso di primo montaggio sulle biciclette) e quei pedali MTB tipo “vecchio” che si trovano molto spesso in molte rivendite di articoli non specifici. Questo perchè sono componenti fin troppo economiche (anzi, spesso con quei soldi si comprano pedali Flat in Nylon interessanti) e che non offrono né una superficie adatta per la guida in fuoristrada  né una discreta affidabilità nel tempo. C’è il rischio, prima o poi, di ritrovarsi con un pedale scivoloso e rotto in mezzo al nulla.

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